Nelle Terre Estreme, di Jon Krakauer
Un viaggio solitario nella natura selvaggia del Grande Nord. Ma, allo stesso tempo, un viaggio nella propria anima, per ritrovare l’appartenenza al mondo. Nell’aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell’Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbattè quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato. In seguito, con l’aiuto della famiglia di Chris, si dedicò alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l’America all’inseguimento di un sogno. Nel libro Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata. La storia vera di Chris McCandless, è stata poi trasformata in film da Sean Penn con Into the Wild.
Sulla Strada, di Jack Kerouac
Il viaggio attraverso gli Usa più celebre di sempre. Sulla strada, per qualsiasi sincero viaggiatore è davvero una lettura obbligatoria, almeno una volta nella vita. Sal Paradise, un giovane newyorkese con ambizioni letterarie, incontra Dean Moriarty, un ragazzo dell’Ovest. Uscito dal riformatorio, Dean comincia a girovagare sfidando le regole della vita borghese, sempre alla ricerca di esperienze intense. Dean decide di ripartire per l’Ovest e Sal lo raggiunge; è il primo di una serie di viaggi che imprimono una dimensione nuova alla vita di Sal. La fuga continua di Dean ha in sé una caratteristica eroica, Sal non può fare a meno di ammirarlo, anche quando febbricitante, a Città del Messico, viene abbandonato dall’amico, che torna negli Stati Uniti.
Un Indovino Mi Disse, di Tiziano Terzani
Nella primavera del 1976 un vecchio indovino cinese avverte Terzani: «Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai». Dopo tanti anni il grande giornalista non dimentica la profezia, ma anzi la trasforma in un’occasione per guardare al mondo con occhi nuovi: decide infatti di non prendere aerei per un anno, senza tuttavia rinunciare a viaggiare. Il 1993 diventa così un anno molto particolare di una vita già tanto straordinaria: spostandosi in treno, in nave, in auto, e talvolta anche a piedi, Terzani si trova a osservare paesi e persone della sua amata Asia da una prospettiva nuova, e spesso ignorata. Questo libro di viaggio di enorme successo ci mostra il Terzani cronista di viaggio, meno mistico rispetto ai testi successivi, ma attentissimo a osservare l’incredibile realtà che via via gli si fa incontro nel cammino.
In Patagonia, di Bruce Chatwin
Chatwin è tra i più leggendari scrittori di libri di viaggio del Novecento. Stile semplice e digressioni approfondite, diario con obiettivo puntato non tanto sui luoghi quanto sulle persone incontrate e sulla storia dell’esplorazione del Sudamerica estremo, da Buenos Aires alla Terra del Fuoco. Più che di un libro, si tratta di un mito che rivoluzionò per sempre la letteratura di questo genere. Dopo l’ultima guerra alcuni ragazzi inglesi, fra cui l’autore di questo libro, chini sulle carte geografiche, cercavano il luogo giusto per sfuggire alla prossima distruzione nucleare. Scelsero la Patagonia. E proprio in Patagonia si sarebbe spinto Bruce Chatwin, non già per salvarsi da una catastrofe, ma sulle tracce di un mostro preistorico e di un parente navigatore.
In un Paese Bruciato dal Sole, di Bill Bryson
Bryson è uno dei più divertenti scrittori di libri di viaggio. Qui percorre in lungo e in largo l’Australia, dall’entroterra desertico alla barriera corallina. L’Australia è l’isola più estesa del mondo ed è anche un continente, l’unico continente che è anche una nazione, l’unica nazione che è nata come una prigione. Armato di tanto tempo, del suo immancabile diario di viaggio e di inesauribile ironia e curiosità, Bryson ha attraversato in treno l’interno desertico, ha guidato nelle città e lungo le strade costiere, ha camminato e navigato, e si è fermato a parlare con la gente che ha incontrato sul cammino. Ayers Rock e la Grande barriera corallina, il bush e la spinifex, i serpenti velenosi e i canguri, Sydney e Canberra, gli aborigeni, i vecchi hippy e i surfisti in cerca della grande onda… il “catalogo australiano”, insomma, è completo, e non poche saranno anche le sorprese. Tutto raccontato con estremo coinvolgimento emotivo, entusiasmo stilistico e umorismo che hanno fatto di Bryson lo scrittore di viaggi più letto, e divertente, al mondo. Occhio curioso, penna sempre ironica. Un libro di viaggio divertente ma allo stesso tempo interessante.
Patagonia Express, Luis Sepúlveda
Il diario e libro di viaggio di Luis Sepúlveda nella Terra del Fuoco e in Patagonia: racconti, leggende, riflessioni e incontri che s’intrecciano nell’incredibile scenario del Sud del mondo, dove l’avventura non solo è ancora possibile, ma è la più elementare forma di vita. Il vecchio Eznaola, che naviga senza sosta per i canali cercando un vascello fantasma; i gauchos che ogni anno organizzano il “campionato di bugie” della Patagonia; l’aviatore Palacios e lo scienziato Kucimavic; Bruce Chatwin, Butch Cassidy e Sundance Kid… una serie di personaggi eccezionali sullo sfondo di un eccezionale paesaggio.
Strade Blu, di William Least Heat-Moon
Un tempo, sulle vecchie cartine d’America, le strade principali erano segnate in rosso; in blu, quelle secondarie, che passavano da località anonime. William Least-Moon ha scelto queste ultime per vagare in libertà fra praterie e villaggi di un’America sconosciuta. E sulle strade blu che si svolge il viaggio di tre mesi di un solitario mezzo pellerossa, che, rimasto privo del suo lavoro e della sua donna, va a ricercare un poco di interesse alla vita in un itinerario circolare che lo porta e riporta da Columbia, Missouri, a Columbia, Missouri, attraverso le Caroline, il Texas meridionale, lo stato di Washington, il Montana e il New England. E ritrova, ricostruisce, riscopre l’America periferica, decentrata, provinciale come un altro, diverso continente. Un grande capolavoro della letteratura da viaggio.
Autostop con Buddha, di Will Ferguson
La storia di un viaggio in autostop attraverso il Giappone, seguendo il flusso, da sud verso nord, della fioritura del ciliegio, oggetto di culto nazionale. Il viaggiatore è un grande e appassionato conoscitore di questa terra: ci ha vissuto per un lungo periodo e conosce un po’ la lingua.Il libro racconta gli incontri nati facendo l’autostop, una carrellata di conoscenze che va dal professore universitario nazionalista allo studente fricchettone, all’ingegnere della Mitsubishi in vacanza. Divertenti le note sulle diversità linguistiche che, oltre a dire molto sulla cultura nipponica, si prestano anche a equivoci e gag esilaranti. Molte e interessanti le analisi sui modi di interagire dei giapponesi e sul loro culto per i rapporti gerarchici.
Viaggio in Portogallo, José Saramago
“Questo Viaggio in Portogallo è una storia. Storia di un viaggiatore all’interno del viaggio da lui compiuto, storia di un viaggio che in se stesso ha trasportato un viaggiatore, storia di un viaggio e di un viaggiatore riuniti nella fusione ricercata di colui che vede e di quel che è visto… Prenda il lettore le pagine che seguono come sfida e invito. Faccia il proprio viaggio secondo un proprio progetto, presti minimo ascolto alla facilità degli itinerari comodi e frequentati, accetti di sbagliare strada e di tornare indietro, o, al contrario, perseveri fino a inventare inusuali vie d’uscita verso il mondo. Non potrà fare miglior viaggio.” Una “guida” anomala, un libro di viaggio che va oltre la geografia di un paese amato, per addentrarsi nella psicologia di un popolo. Un invito a perdersi, più che a trovare la strada.
Mangia, Prega, Ama, di Elizabeth Gilbert
Liz ha tutto ciò che potrebbe far pensare, apparentemente, ad una vita perfetta. Eppure, in una notte autunnale, si ritrova in lacrime sul pavimento del bagno, con l’unico desiderio di essere mille miglia lontana da lì. Quella notte, Liz capisce di non volere niente di tutto quello che ha, e fa qualcosa di cui non si sarebbe creduta capace: si mette a pregare. Un amarissimo divorzio, una tempestosa storia d’amore destinata a finir male e, in fondo, uno spiraglio di luce: un anno di viaggio alla scoperta di sé. In questo irresistibile diario-confessione, Elizabeth Gilbert ci racconta le tappe della sua personalissima ricerca della felicità: l’Italia, dove impara l’arte del piacere e l’amore per il buon cibo; l’India, dove raggiunge la grazia meditando in compagnia di un amico neozelandese; e l’Indonesia, dove uno sciamano le insegna a guarire dalla tristezza e dalla solitudine, a sorridere e a innamorarsi di nuovo. “Mangia prega ama” è la storia di un’anima irrequieta, con cui è impossibile non identificarsi.
Ebano, di Ryszard Kapuscinski
Un’esplorazione profonda dell’Africa a opera di uno straordinario reporter di viaggi. L’autore si cala nel continente africano e se ne lascia sommergere. Si concede senza scampo alla vita dei luoghi che lo ospitano, sottraendosi alla morte, in più occasioni, per pochissimo. Abita nelle case dei sobborghi piu poveri, si ammala, ha paura, si dispera. Ma non rinuncia mai allo sguardo del reporter. La bellezza del continente è immensa e misteriosa: lui la coglie pienamente, e ce la regala attraverso le parole. Il libro non parla dell’Africa, ma di incontri. L’autore afferma che l’ Africa è un continente troppo grande per essere descritto. È un oceano, un pianeta a sé stante, un cosmo vario e ricchissimo. Questo libro è esempio di narrazione, etica e ammaliante, di un grande reporter che ha il coraggio di vivere il suo mestiere come nomadismo e redenzione.
Dark star safari. Dal Cairo a Città del Capo via terra, di Paul Theroux
Safari in swahili vuol dire “essere via”. Proprio un tale desiderio di sparire, unito a quello di ritrovare l’Africa conosciuta negli anni Sessanta, quando era docente volontario per i Corpi della Pace in Malawi e Uganda, spingono Theroux a un’ennesima peregrinazione. L’idea è di viaggiare dal Cairo a Città del Capo via terra, attraversando tutti i Paesi della costa orientale, viaggiando con e come gli africani, servendosi di treni o di battelli fluviali per scendere lungo il Nilo, di passaggi su camion per il bestiame nel deserto sudanese, di furgoncini strapieni verso il bush, di autobus inaffidabili sulle lunghe distanze, e anche di canoe per attraversare paludi e fiumi; incontrando egiziani truffaldini, feroci banditi somali, missionari fanatici e politici corrotti, ma anche vecchi amici impegnati nella ricostruzione della propria nazione, giovani prostitute che usano il corpo come unica merce contro la fame, e sudafricani bianchi spossessati delle loro fattorie. Il vero viaggio, ci fa capire Theroux – l’esplorazione del radicalmente diverso – permette di trovare il senso delle proporzioni tra il noto e l’ignoto, rendendo questo libro diverso da tanti libri di viaggio, non tanto un semplice diario di viaggio ma la metafora di un incontro con un universo ignoto (il Dark Star del titolo, che allude alla teoria eretica di un sole binario), nel quale ci si perde felicemente e non si torna più del tutto quelli di prima.
Libri di Viaggio: gli intramontabili
Il Giro del Mondo in Ottanta Giorni, di Jules Verne
Tra i grandi classici di libri di viaggio, non può mancare certo questo. Il gentiluomo Phileas Fogg ha scommesso con i suoi amici del club che riuscirà a compiere il giro del mondo in ottanta giorni. Insieme al domestico Passepartout, Fogg lascia l’Inghilterra mercoledì 2 ottobre 1872. Per vincere la scommessa, viaggerà a bordo dei più moderni mezzi di trasporto, dai treni ai piroscafi , ma anche sulla groppa di elefanti e su una slitta a vela…
Il Milione, di Marco Polo
Il Milione è lo straordinario precursore di tutti i libri di viaggio esistenti. Un viaggio medievale da Costantinopoli fino all’Estremo Oriente. Città fantastiche, la setta degli “assassini”, gli usi e le crudeltà di una civiltà raffinata, la scoperta della carta moneta, le avventure di viaggio, il timore di non essere creduto. Geografia, stupori, scampoli di miti e avventure.
Latinoamericana, di Ernesto Che Guevara
Dicembre 1951. Due giovani studenti argentini di medicina, Ernesto Guevara de la Serna e Alberto Granado, partono in sella a una sgangherata motocicletta, ironicamente battezzata “la Poderosa”, per attraversare l’America Latina. Iniziano così sette mesi di avventure e incontri, dalle rovine di Machu Picchu al lebbrosario di San Pablo, destinati a trasformare i due ragazzi in veri uomini. Ernesto, in particolare, riprende dopo qualche mese gli appunti presi durante il viaggio e li riordina in un diario diventato mito: queste pagine svelano infatti lo sguardo fresco ma già profondamente critico e intelligente, dell’uomo destinato a diventare, di lì a poco, il comandante Che Guevara.